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La critica è indulgente con i corvi ma non da pace alle colombe  Giovenale

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Di Maradona (del 10/06/2012 @ 06:27:15, in Parliamo di...)
Nell’aprile 1945 il tenente colonnello Armando de Felice, comandante del 4° reggimento alpini divisione littorio della repubblica sociale italiana, ed il maggiore degli alpini Augusto Adam, comandante dei partigiani in val d’Aosta, si unirono per difendere l’inviolabilità dell’Italia. Il de Felice con i suoi uomini occuparono il fondo valle per tenere a bada i nazisti tedeschi ed Adam con i suoi partigiani occuparono l’alta quota per tenere a bada i francesi della Chasseurs Alpins che volevano annettersi l’intera Val d’Aosta.
A Roma, molti secoli prima, vi fu una prima profonda frattura politica, sociale ed economica tra i patrizi ed i plebei che avvenne in occasione d'una vittoriosa campagna contro i Sabini e gli Equi. Nonostante il parere contrario di Publio Valerio Publicola il Senato rifiutò di dividere il bottino e le terre con la moltitudine di plebei, che avevano militato nell'esercito: si scatenò così una rivolta.
L'esercito si ritirò, pare, sul Mons Sacer, attuando il primo caso nella storia di disobbedienza. In tale situazione di stallo e senza vie d’uscita Menenio Agrippa si recò con una delegazione presso il campo dei secessionisti e per convincerli narrò un famoso apologo che Tito Livio nell’opera Ab Urbe Condita ci ha lasciato: 

“Una volta le membra dell’uomo, constatando che lo stomaco se ne stava ozioso [ad attendere cibo], ruppero con lui gli accordi e cospirarono tra loro decidendo che le mani non portassero cibo alla bocca, né che, portatolo, la bocca lo accettasse, né che i denti lo confezionassero a dovere. Ma mentre intendevano domare lo stomaco, a indebolirsi furono anche loro stesse, e il corpo intero giunse a deperimento estremo. Di qui apparve che l’ufficio dello stomaco non è quello di un pigro, ma che, una volta accolti, distribuisce i cibi per tutte le membra, e quindi tornarono in amicizia con lui. Così senato e popolo, come fossero un unico corpo, con la discordia periscono, con la concordia rimangono in salute.” Era il 493 avanti Cristo! 
 
Due semplici fatti storici che devono far riflettere contro le campagne d’odio che, in modo ciclico e costante, si abbattono sull’Italia da 20 anni in qua dove una volta contro i politici, un’altra contro i calciatori, un’altra contro i tassisti, un’altra contro i medici, un’altra contro i ricchi, un’altra contro i poveri, un’altra ancora contro i pubblici dipendenti, un’altra contro i magistrati, e si potrebbe continuare per ore hanno portato un po’ tutti contro tutti.
Pur riconoscendo che molte di queste categorie hanno dei torti da farsi perdonare e correggere ci chiediamo: cui prodest? A chi giova tutto ciò? Non giova certamente a noi tutti.
Ricordiamoci, dunque, che se ci sono alcuni che occupano posizioni privilegiate (lo stomaco) è pur vero che c’è un’evidente stato di necessità di stare uniti altrimenti non si salverà nessuno.
 
 
        

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# 1
Anch'io vorrei leggere meno proteste urlate e più proposte, ma basta con le tesi da seconda repubblica sentite e risentite su tv e giornali di parte, sono fallite, vorrei sentire contenuti nuovi con un linguaggio nuovo, aria nuova che ci faccia uscire dal soffocamento culturale in cui ci hanno precipitato
Di  R  (inviato il 10/06/2012 @ 10:49:54)

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