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Siamo quello che Mangiamo
Di Lupoalfeo (del 17/10/2010 @ 17:17:07, in Parliamo di...)
Stando ad una recente ricerca della CIA (Confederazione italiana agricoltori) almeno per il 50% di quello che giornalmente mangiamo non ne conosciamo né la provenienza né la composizione.
Si suole dire che siamo quello che mangiamo. Bene questo ci spinge spesso a preferire nei consumi prodotti italiani, conviti che siano migliori e che la filiera distributiva sia più corta della straniera,  senza sapere che ogni anno portiamo a tavola 60 miliardi di falso “Made in Italy” cioè di prodotti taroccati o “clandestini” a nostra insaputa.
Si va dai prosciutti ai formaggi, dalla pasta ai pelati e a tutto ciò che fa “italian food”.
Le famiglie italiane ogni mese spendono cinque miliardi per portare a tavola prodotti dal nome italianissimo e sulla cui etichetta si trova riportato:”prodotto in Italia” ma nessuno ci dice che la materia prima magari non arrivi dalla Cina, dalla Tunisia o dai paesi del Nord-Europa. Importazioni spesso “pericolose” ma che trovano la loro ragione nei numeri: un giro d’affari di circa 2 miliardi di euro.
L’opacità delle etichette, complici anche assurde norme Ue, non consentono al consumatore la corretta informazione quale presupposto ad un diritto costituzionale: la tutela della salute. Non è una esagerazione, quando si trova scritto “aggiunta di aromi naturali” è giusto chiedersi quali? Potremmo essere allergici a qualche ingrediente ed andare incontro ad uno shock  anafilattico. E ancora, se vogliamo capire la differenza tra due prezzi, dobbiamo considerare se la carne che vogliamo acquistare proviene da un animale allevato all’estero e che solo nell’ultimo mese è stato trasferito in Italia (cosa che consente di scrivere sull’etichetta “allevato in Italia”), ed uno che è nato ed è stato allevato nel nostro Paese.
Per non parlare di tutta una serie di acidi dai nomi strani usati come coloranti o conservanti. Quello che si chiede è di esser messi in condizione di fare acquisti consapevoli, ognuno è libero poi di comprare prodotti geneticamente modificati, biologici, italiani o stranieri.
 E’ chiedere troppo?
        

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# 1
In paese civile non sarebbe chiedere troppo, ma la regola
Di  livio  (inviato il 17/10/2010 @ 17:22:49)
# 2
E' vero bisogna che ci siano regole piu' severe sulla tracciabilita' del prodotto , sui componenti etc pero' , vorrei dire una cosa la maggior parte delle persone non hanno la possibilita0 di scegliere , comprano i prodotti che costano meno nei negozi piu' impensabili , l'etichetta che guardano e' quella del prezzo e non quello che c'e' dentro la confezione . i PROBLEMI DOVREBBERO ANDARE DI PARI PASSO E RISOLTI NELLO stesso tempo e i diritti costituzionali rispettati tutti, visto che noi siamo un paese dove almeno sulla carta i diritti sono stati scritti
Di  PB  (inviato il 18/10/2010 @ 09:31:52)
# 3
Chissà cosa mangiano i nostri politici per essere quello che sono!
Di  Anonimo  (inviato il 18/10/2010 @ 14:28:51)
# 4
chi se ne importa di quello che mangiamo, dei prezzi ,della spazzatura che provoca la guerriglia urbana, e' iniziato il Grande Fratello .Possiamo stare tranquilli per qualche mese........
Di  PB  (inviato il 19/10/2010 @ 08:33:50)
# 5
P.B. è vero spesso ci soffermiamo sul prezzo e non guardiamo gli ingredienti ma chi deve fare i controlli per noi che fanno?
Di  Anonimo  (inviato il 19/10/2010 @ 13:23:04)
# 6
preparano il cast del Grande Fratello o bisticciano tra di loro
Di  PB  (inviato il 19/10/2010 @ 14:54:19)
# 7
PENSO CHE CI DOVREBBERO ESSERE PIU' CONTROLLI SULLA PROVENIENZA DEI PRODOTTI E METTERE IN CONDIZIONE IL CONSUMATORE DI SCEGLIERE QUALI CIBO ACQUISTARE IN BASE A L'ESATTA PROVENIENZA.
Di  P.P.  (inviato il 20/10/2010 @ 14:55:53)
# 8
E' vero quello che viene detto. I consumatori dovrebbero poter scegliere su notizie certe ed esaurienti e chi deve controllare è bene che lavori, però leggete i giornali, vivete tra la gente, se sempre più persone vanno nei discount e mai come adesso il fenomeno è in crescita non è perchè non vogliono sapere cosa mangiano, ma perchè comprano quello che si possono permettere. Allora il problema è il reddito, solo il denaro offre possibilità di scelta e se hai i soldi le cose di qualità le trovi. Pensate ai problemi veri di oggi e poi ai fronzoli........
Di  Filippo  (inviato il 20/10/2010 @ 22:27:18)
# 9
Filippo io non credo che siano fronzoli. Certo se si hanno i soldi magari hai la possibilità di comprare la 1° scleta ma non sta scritto da nessuna parte che la 2° scelta debba essere a scapito della qualità. Il fatto è che in temoi di crisi qualcuno ritiene che il suo margine di gauadagno deve restare uguale e in vece che usare la leva della quantità usa quella della qualità. Basterebbe cominciare a far chiudere qualcuno e il problema si risolve!
Di  carletto  (inviato il 21/10/2010 @ 11:10:34)
# 10
Filippo sei un grande hai centrato il problema. Solo gli ingenui possono pensare che che le cose a metà prezzo siano di qualità, ma se sei costretto a comprarle una bella etichetta aggiungerà solo amaro al già poco gusto che hanno.
Di  Grilloparlante  (inviato il 21/10/2010 @ 13:29:16)
# 11
Cari, Filippo e Grilloparlante siamo in sintonia , confermate quello che penso anch'io e ho gia' espresso
Di  PB  (inviato il 21/10/2010 @ 18:13:38)

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