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Separati in casa
Di BlackCat (del 14/06/2012 @ 21:09:56, in Parliamo di...)
Mantenersi lucidi oggi non è facile perché l’economia arretra e gli scandali, politico-istituzionali,  portano discredito generalizzato.
La revisione del sistema e dei metodi è quindi necessaria.
Questa necessità si scontra, però,  con due limiti: il consenso di una maggioranza parlamentare,condizione indispensabile in un sistema democratico; l’autodeterminazione del mandato di questo Governo nel cui perimetro non rientravano le riforme costituzionali, istituzionali ed elettorali.
Riforme strutturali destinate a durare nel tempo che sono dunque rimesse alla sensibilità dei partiti.
Non mancano infatti le proposte: accorpamento delle Province in macro aree, unificazione degli acquisti da un unico soggetto, adozione di costi standard per Sanità, Università, Scuole ed Enti di secondo livello.
Le poche cose che, approvate, riguardano questi ambiti sono stati sempre condizionati nell’entrata in vigore, infatti se ne rinvia l’applicabilità avanti nel tempo, per dare la possibilità ad eventuali ripensamenti, come per Ddl sulla corruzione che rimanda al 2018 l’incandidabilità per chi ha riportato una condanna penale definitiva superiore a tre anni o per reati contro la Pubblica Amministrazione.
E’ questo il prezzo della democrazia dove non trovi nessun “tacchino” pronto ad offrirsi per il banchetto del ringraziamento.
Noi siamo convinti invece che sia il risultato di una società che ha smarrito tre valori su cui si era costruita anche l’Europa: Responsabilità, etica e solidarietà.
La crisi che si sta accanendo sull’eurozona e in particolare sulla Grecia, richiamata in poco tempo alle urne per scegliere un nuovo Governo, è l’esempio eclatante,di cosa succede, in assenza di questi valori, come veniva ricordato qualche giorno fa in un convegno a Roma.
Non sappiamo come andrà a finire ma certo non si possono addossare tutte le colpe al popolo greco che certamente avrà le sue pecche ma le responsabilità maggiori risiedono altrove.
L’irresponsabilità di coloro che hanno consentito a quel Paese di entrare con i conti economici truccati per poi obbligarlo, alla faccia dell’etica, ad acquistare sottomarini, fregate ed aerei come se da soli dovessero difendere l’intera Europa, portandola sull’orlo del default, quindi con un alto senso di solidarietà, se ne lavano le mani e chiedono, da Paesi rigorosi come sono, il rispetto nel pareggio di bilancio.
Questa è roba stomachevole che allontana i popoli e non aiuta l’integrazione anzi, sempre più persone sono convinte che sia meglio uscire da questa gabbia dorata che è l’euro.
Ci si chiede: che senso ha parlare di unione europea se ognuno pensa al proprio tornaconto? se la Bce non può intervenire stampando moneta né emettendo eurobond per fermare la speculazione? Se le controversie internazionali (il sequestro dei due marò o la latitanza di mister Cesare Battisti) o l’immigrazione restano problematiche dei singoli stati? L’elenco potrebbe continuare ma non serve perché ormai è chiaro che viviamo come separati in casa dove ognuno cerca di far pagare all’altro il conto. Cosi facendo si scoraggia la parte più debole che presto non troverà più conviene continuare a convivere, meglio trasferirsi in periferia se ciò significa riappropriarsi della propria dignità.  
        

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