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Nelle Fauci del Dragone
Di BlackCat (del 21/10/2010 @ 16:27:13, in Parliamo di...)
Alcuni anni fa si diede vita al dibattito sulla Globalizzazione  a cui anche noi partecipammo, nel 2001, con un incontro dal titolo:”Sfide, potenzialità e incertezze della globalizzazione”. Le posizioni in campo si divisero tra coloro che individuarono nel fenomeno il frutto amaro dell’economia mondiale iperliberista, mentre altri sostennero che si trattava di un fenomeno indotto dal progresso nelle comunicazioni e nella trasferibilità di persone e merci.
I primi si fermarono agli anatemi, i secondi si misero a studiare i flussi ed analizzare gli effetti con modelli econometrici.
I cattolici-liberali avvertirono che come tutti i fatti economici avrebbero indotto mutamenti sociali che andavano governati.
La Cina è alle soglie di un primato economico che intende strappare all’America, e per riuscirci non va molto per il sottile, né in campo finanziario né in campo sociale.
Come sia possibile fermare il “Dragone Cinese” è il problema con cui si devono confrontare i Governi occidentali e in primis l’Europa Unita.
Cosa può fare un mercato di consumatori cosi vasto come quello occidentale ed europeo?
Se per alcuni imprenditori il profitto non è uno dei parametri, ma l’unico, sono ipocriti i bei propositi decantati di espellere con ingiuria chi sottosta al “basto del pizzo”, a fronte del concorso nella truffa di un “made in Italy” taroccato, o nella concorrenza “dopata” degli appalti di lavori e forniture.
Ma saremmo ingiusti se non chiamassimo in causa anche i consumatori- ovvero la massa- il sale della democrazia che è fatta di numeri.
Dovremmo sforzarci ad essere acquirenti coscienti, provare ad essere selettivi, anche se in tempi di salari da crisi, rinunciare al prezzo più basso è difficile, diversamente il rischio è che anche per le merci vale ciò che si dice per la moneta: quella cattiva scaccia quella buona
Attualmente, in Italia, chi giuda la classifica delle imprese costituite da immigrati sono i cinesi. Sempre più spesso producono nel nostro paese, ma la materia prima arriva dalla Cina e invadono, di frequente, il mercato con prodotti meccanicamente e chimicamente pericolosi.
Ritenere che i controlli di tossicità e sicurezza, che si fanno a campione sulle merci che arrivano in Italia, siano sufficienti, è pura illusione di fronte all’invasione in atto.
Il rispetto di principi etici richiede qualche sacrificio tanto più che dietro il basso costo delle merci prodotte in Italia con manodopera cinese o importati dalla Cina si nasconde una tragedia umana: lo sfruttamento schiavistico della persona umana. Se in Italia i lavoratori cinesi costretti a lavorare in ambienti angusti e antigenici per diciotto ore al giorno, in Cina è peggio.
Nei campi di rieducazione attraverso il lavoro (LAOGAI), dove finiscono gli intellettuali e i dissidenti, si produce di tutto, compreso componenti che multinazionali occidentali acquistano, invogliati dal basso prezzo che non risente del costo della manodopera, costretta a lavorare gratis.
Sono campi dove si sa quando si entra ma non quando si esce, come il vescovo cattolico la cui colpa era la  lotta per l’affermazione della dignità umana,  morto da recluso dopo trentatre anni di prigionia, pari all’intera vita di Gesù Cristo.

Speriamo bene per il premio Nobel LIU XIAOBO condannato a undici anni e sua moglie LIU XIA, attualmente agli arresti domiciliari.

        

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# 1
dobbiamo riflettere ,anzi chiedo aiuto, i ns. padri hanno ottenuto con le varie lotte sindacali dei diritti a cui e' difficile rinunciare, la Cina e' certo un esempio negativo e fa rabbrividire il fatto che ancora oggi ci siano persone ,rese schiave, ma siamo sicuri che sia colpa solo della Cina e non di altri paesi civili o delle aziende straniere che la hanno installato delle loro produzioni e minacciano di andarsene appena il costo del lavoro si alza un po'? e vanno in altri paesi meno in vista , sempre asiatici ?. Quali compromessi siamo capaci di sostenere per avere un risultato ? l'argomento e' ostico
Di  PB  (inviato il 22/10/2010 @ 09:02:53)
# 2
Questo Paese è stato governato da Vespasiano. Vi ricordate quello che soleva dire?
"Monea non olet!"
Meditate gente
Di  dai castelli romani  (inviato il 23/10/2010 @ 11:57:32)

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