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La lezione di Menenio Agrippa
Di Lupoalfeo (del 30/08/2010 @ 18:09:44, in Parliamo di...)
Pomigliano prima, e oggi Melfi ci dicono che anche nel mondo del lavoro siamo entrati nella Seconda Repubblica.
Due concezioni si confrontano, da un lato la conservazione statica e poco lungimirante che, anche se acclama l’elezione di Obama a Presidente degli Stati Uniti, non tiene conto poi delle scelte che fa in politica industriale, dall’altro il tentativo di chi, resosi conto che è arrivato il momento di chiudere con la lotta di classe, perché non esiste più la divisione tra operai e padroni (avrà studiato e fatto suo l’apologo con cui Agrippa convinse i plebei in sciopero sul Monte Sacro a farla finita perché è l’insieme che fa un corpo umano efficiente), accetta la sfida della globalizzazione, vuole competere e confrontarsi con il resto del mondo per continuare a stare sul mercato.
Lo ricordava bene il Presidente nel suo “Benvenuto” , un’era si è chiusa e dobbiamo prenderne atto, non accorgersi di quello che sta succedendo intorno a noi, sarebbe una nuova sciagura per il futuro di noi giovani, equivarebbe a rinunciare fin d'adesso di continuare ad essere uno dei componenti del "G". I segnali sono già ben visibili e non mi riferisco ad altri Paesi, ma a casa nostra dove in Versilia quest’anno le ville di lusso erano affittate ai nuovi ricchi : i russi.
Se poi guardiamo a quello che succede nelle altre economie scopriamo che la competizione e diventata selvaggia: aree di produzione esentasse nell’ex Jugoslavia, sindacati americani che rinunciano ai loro crediti   in cambio di azioni dell’azienda e lavoratori che accettano un salario più basso.
Chiaramente ai diritti nessuno vuole rinunciare, ma se questi diventano privilegi o addirittura prevaricazione non possono continuare ad esistere, quantomeno vanno ridimensionati, perché provocano storture al sistema bloccandolo e il costo lo pagano i giovani precari e chi ha perso il lavoro. Mentre per la ripresa servirebbe più meritocrazia che vuol dire: rivalutazione della responsabilità nella libertà, quindi, qualità nella produttività.
Certo non giova al sistema Paese un sindacato “resistente”, ne interventi che rappresentano un Cristo alla Che Guevara piuttosto che un Cristo che ci chiederà conto dei talenti che ci sono stati affidati e di come li abbiamo spesi, quei doni e carismi che,  San Paolo ci ricorda, lo Spirito li ha dati a ognuno di noi in modo differente per il bene e la crescita della comunità.
Come nel primo novecento il vento delle nuove idee repubblicane spazzò le monarchie illiberali, oggi  le nuove sfide economiche non consentono rendite di posizioni o monopoli, chi si aggrappa a vecchi privilegi immaginando una restaurazione, verrà travolto dal crescenti bisogni dei senzalavoro. 
Ora, se Fiat ha fatto un’operazione che la consacra come multinazionale acquisendo nuovi e soci esteri, diventa difficile spiegare, a questi, perché solo l’ Italia sia l’unica area del mondo in cui l’insieme del sistema industriale e commerciale del Gruppo  sia in perdita, nonostante il miglior trattamento e maggior diritti dei colleghi di Detroit.
Non si deve avere paura del cambiamento sottraendosi al confronto, come ricorda il Presidente Napolitano, ma vedere in tutto ciò lo sforzo e l’opportunità per consentire a questo Paese di continuare ad essere una realtà economica significativa.
        

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# 1
Articolo molto interessante
Di  Giuseppe  (inviato il 06/09/2010 @ 22:01:29)
# 2
concordo con Giuseppe, anzi dovremmo farlo capire in giro
Di  cosimo  (inviato il 07/09/2010 @ 13:13:04)
# 3
se ci dobbiamo rifare al pensiero di San Paolo, abbiamo ancora speranza , lui fu fulgorato sulla Via di Damasco, chissà se i ns. politici...
Di  PB  (inviato il 07/09/2010 @ 16:15:43)
# 4
ho poca fiducia nei nostri politici!! sono riusciti a fare una palla di fango anche questa volta
Di  azzaro21  (inviato il 08/09/2010 @ 19:44:18)
# 5
sono stomacata!hanno ammazzato nella culla la possibile nuova italia che stava nascendo.
Non c'è futuro bisogna andarsene dall'Italia, tanto guardano solo i c... loro! non frega niente a nessuno
Di  shyshy  (inviato il 09/09/2010 @ 09:23:03)

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