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In Morte del Fratello Scalfaro
Di Maradona (del 05/02/2012 @ 13:27:50, in Parliamo di...)
Una premessa è d’obbligo. Come recita un vecchio adagio napoletano si ricorda che qui parliamo del corpo e non dell’anima. Vuol dire che si rispetta il defunto (l’anima) ma, senza ipocrisie, si parla dell’uomo pubblico (il corpo). Anche qui come con Bocca abbiamo voluto aspettare qualche giorno dalla morte e dalla commozione dei tantissimi che, sempre più ipocritamente, nascondono la verità agli italiani come il sempre commosso Corriere della Sera che, insieme alla quasi totalità di giornali e tv, mistificano la vita e le opere di un personaggio molto saccente come Oscar Luigi Scalfaro. Si laureò in Giurisprudenza nel 1941 all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed entrò in magistratura nel 1943, prestando il giuramento di fedeltà al fascismo. Mentre tutto crollava fra il ’41 ed il ’43 il nostro preparava l’esame per entrare in magistratura. Nel luglio 1945 sostenne la pubblica accusa al processo che vedeva imputati per «collaborazione con il tedesco invasore» l'ex prefetto di Novara Enrico Vezzalini e Arturo Missiato, Domenico Ricci, Salvatore Santoro, Giovanni Zeno e Raffaele Infante e dopo appena tre giorni di dibattimento venne chiesta per i sei la condanna a morte, eseguita il 23 settembre. Molti anni dopo alla figlia di Domenico Ricci, che gli chiedeva di esprimersi sull’innocenza o colpevolezza del padre, non diede una risposta precisa.
Come accade alle persone tutte d’un pezzo e che si prendono troppo sul serio a volte la comicità entra a gamba tesa nelle loro vite. E così accadde a Scalfaro.
Il fatto, fra il serio ed il faceto, avvenne nel ristorante romano "da Chiarina", quando Scalfaro ebbe un vivace alterco con una giovane signora, Edith Mingoni, da lui pubblicamente ripresa in quanto il suo abbigliamento era sconveniente poiché ne mostrava le spalle nude. A quanto riportano le cronache dell’epoca Scalfaro uscì dal locale e vi rientrò con due poliziotti. L'episodio finì in questura, dove la donna lo querelò per ingiurie. Il principe Antonio Focas Flavio Comneno De Curtis, in arte Totò, pubblicò una vibrante lettera aperta a Scalfaro sull’Avanti e nella missiva il comico napoletano, oltre a rimproverargli un comportamento villano e codardo, lo sfidò a duello. Pur essendo stato contrario all’ingresso dei socialisti al governo nei primi anni ‘60 nel 1983 entrò nel governo Craxi come Ministro degli Interni e vi rimase fino al 1987. In tale veste dovette difendersi, anni dopo, dall’accusa di aver percepito fondi neri di provenienza Sisde per cui parlò in tv con un discorso alla nazione nel quale pronunciò il famoso: non ci sto!
Da Presidente appena eletto nel 1993 affidò il governo al socialista Giuliano Amato e il posto di Vincenzo Scotti, ministro degli interni che aveva varato il carcere duro per i mafiosi con l’articolo 41 bis insieme al guardasigilli Claudio Martelli, fu affidato a Nicola Mancino. Dopo questa sostituzione furono revocate 300 carcerazioni dure per altrettanti mafiosi ed è emerso solo negli ultimi tempi che, su sua sollecitazione, fu cambiato il vertice dell’Amministrazione penitenziaria. Sul cambio al vertice del sistema carcerario l’ex Segretario generale del Quirinale Gifuni ha riferito alla magistratura inquirente che fu “sostanzialmente deciso nell’accordo tra il ministro Conso, il capo del governo Ciampi ed il presidente Scalfaro”. A tal riguardo Scalfaro aveva sempre dichiarato di non averne mai saputo nulla di trattative tra lo Stato e la mafia. I pubblici ministeri, a tal proposito, avevano deciso di tornare a riascoltare l’ex capo dello Stato, ma non hanno fatto in tempo. Al generale processo di beatificazione abbiamo voluto ricordare, certamente in modo non esaustivo, l’obliquità e la varietà del personaggio che si distinse e si differenziò senza mai troppo convincere.
 
        

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# 1
Pensiamo ai vivi per favore
Di  Anonimo  (inviato il 07/02/2012 @ 12:12:18)
# 2
si ma è dagli sbagli delle persone morte che si deve imparare per non ripeterli!
Di  Il Catellano  (inviato il 07/02/2012 @ 13:25:37)

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