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Il Testamento di Cossiga
Di Faust (del 20/08/2010 @ 19:12:10, in Parliamo di...)

Picconare non sempre significa demolire, spesso serve a togliere ciò che cresce abusivamente

Pensando alla recente scomparsa del Presidente Cossiga, di cui molto si è parlato anche per i suoi molteplici interessi, nei campi più diversi, soprattutto resta il suo “testamento” politico caratterizzato da prese di posizioni che qualcuno definì picconate al sistema.

Assai significativo resta il suo intervento sul CSM, a sostegno del capo del Governo, critico nei confronti di alcuni magistrati (specie PM) poco “juris-prudenti” ; in sintesi si ricorda che ordinò al CSM di cancellare dall’ordine del giorno il punto contenente una censura al Capo del Governo, ritenendo che, nel caso, si configurasse un’esondazione di poteri e compiti del CSM; tolse la delega al V.P. Galloni, si recò a Palazzo dei Marescialli a presiedere la seduta del CSM, preannunciando che in caso di fronda, forte dei poteri costituzionali di Presidente della Repubblica e del CSM, avrebbe ordinato ai carabinieri in servizio di sgombrare l’Aula.
Altre “picconate” si potrebbero citare di Cossiga Presidente in carica, ma voglio chiudere con un anticipatore e significativo discorso del 1° maggio del 1990, a Milano, in Padania, : “…Questa unità nazionale, patrimonio del popolo italiano, patrimonio specifico della classe lavoratrice italiana, cemento della nostra unità come Stato, non è minacciata certo, nelle sue fondamenta da confusi sentimenti e risentimenti…..che non si comprende come possono servire a risolvere con realismo moderno, i problemi del Paese. Se poi vi fosse qualche farneticamento….sarà bene ricordare che dovere fondamentale del Presidente della Repubblica …è quello di tutelare l’integrità territoriale, l’indipendenza e la sovranità dello Stato e di difendere, nelle istituzioni e nella società l’unità nazionale”.
Più che il 1° maggio 1990, sembra pensato il 7 agosto 2010, dal docente di Diritto Costituzionale, prestato alla politica, per servire l’Italia da Capo dello Stato repubblicano.
     Grazie Presidente!
        

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