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Il mestiere delle vacanze
Di zia Manu (del 07/08/2012 @ 13:27:27, in Parliamo di...)

Quante persone, quante famiglie quest’estate per motivi esclusivamente economici hanno dovuto rinunciare a trascorrere le vacanze lontano dalle mura di casa? Le vacanze sono costose, sempre più costose, ormai troppo costose…. È proprio vero, è vero sempre questo?

La formula più comoda e tranquilla per trascorrere le canoniche settimane di Luglio o di Agosto fuori città è la disponibilità di una casa. Che sia propria, di amici, affittata o in multiproprietà, permette a ciascuno di avere i propri orari, di organizzarsi in piena indipendenza per i pasti, di gestire la propria privacy in modo totale e di invitare all’occasione chi si vuole. Il rovescio della medaglia è che ancora una volta bisogna pulire, far la spesa, cucinare…. Con in più il problema della noia nei tempi morti specialmente per i ragazzi, lontani da amici e passatempi abituali, e per non parlare dell’incognita guasti, sempre in agguato nelle zone di villeggiatura che registrano il pienone.

Molto più divertente, brillante e riposante la vacanza in un villaggio turistico: partita dai grossi operatori del settore (Valtur, Club Med ecc.) all’inizio lasciava i fruitori inesperti entusiasti, arricchendo il loro soggiorno di gite, intrattenimenti, servizi, spettacoli, sorprese gastronomiche e gradevoli momenti di socialità imprevisti e generalmente gratuiti. Come sempre accade, il modello di successo fu copiato e ricopiato, adattato alla variabilità delle risorse e del personale, e finalizzato all’unico obiettivo di accrescere il più possibile il guadagno della struttura riducendo le spese al minimo indispensabile.

Chiunque arrivi, nei ranghi dello scaglione di turno settimanale, viene assalito dallo staff dell’accoglienza e sommerso da una miriade di proposte elencate a velocità supersonica e corredate della modulistica per le varie domande. Escursioni, attività sportiva, intrattenimento bimbi… prima di accettare è sempre meglio riposarsi un attimo, leggere con attenzione e ponderare. E’ fin troppo evidente che una passeggiata senza limiti di numero e di età dei partecipanti comporterà ritardi ed attese colossali, tempi lunghissimi e mobilità ridotta: chi fa da sé fa per tre, specie quando si preferisce andar lontano e si può disporre di mezzi propri.

Per chi vuol far parte del Mini Club è indispensabile l’acquisto del kit (maglietta e gadget a seconda del luogo) composto da oggetti che altrove costerebbero tre volte di meno ma si sa,il logo del posto ha poteri miracolosi in fatto di lievitazione dei prezzi…. L’organizzazione poi copre l’intera giornata e, guarda caso, gli orari di pranzo e cena coinciderebbero con quelli della famiglia solo qualora i suoi membri decidessero di passare l’intera giornata sul posto, cosa piuttosto improbabile: va da sé che il pasto del pupo va pagato in aggiunta, ecco pronto un altro costo addizionale destinato a moltiplicarsi man mano che la creatura socializza apprezzando sempre più il tempo passato con i coetanei anche in vacanza.

Per tutti i momenti e gli eventi (compreso quando si sbadiglia o si caccia la mosca indiscreta) c’è pronta una macchina fotografica professionale fra le mani di un operatore attento, divertito e malandrino; attenti noi, la stampa della foto costa, mica te la regalano….cerchiamo almeno di scegliere quelle dove siamo riusciti meglio, senza faccia storta e movimenti inconsulti. E poi c’è l’animazione con la “A” maiuscola, lo show quotidiano di ragazzi e ragazze dalle qualità e capacità variabili, accomunati dal destino nel mestiere del rendersi simpatici e divertire i villeggianti. Scenette, spiritosate, canzoni, balli… anche se a volte la partecipazione del pubblico diventa imposta, e non sempre fa piacere. Non a tutti piace fare i buffoni, cimentarsi con una performance che può renderci ridicoli e farci sentire stupidi: chi viene pagato per fare questo ricordi che c’è anche chi non ama essere coinvolto, ed a quel punto non serve chiamarlo per nome o togliergli la sedia da sotto il sedere per farlo ballare.

E’ questa l’industria del divertimento, che esiste per farci dimenticare la noia delle piovose ed inerti domeniche invernali: divertimento ad ogni costo, sollazzo globale anche se banale, chiassoso, persino stupido quando gestito senza intelligenza. Ma abbiamo davvero tanto bisogno di essere presi dalle rotelle di questo ingranaggio? In fondo al villeggiante resta sempre la libertà di accettare o no, di farsi inquadrare o svignarsela a tempo debito liquidando con un bel sorriso l’insistente offerente che magari, pure questo può accadere, ci guarderà sempre più storto. Anche questo è un servizio, cari signori, di cui fruire con misura senza che prevarichi sui nostri gusti, sulle nostre inclinazioni, sui nostri propositi e sul nostro carattere… e soprattutto sul nostro portafogli, che non deve tornare a casa vuoto per forza.  E se poi qualcuno se la prende perché non tutti aderiscono alla spaghettata o si offrono volontari per il gioco del palloncino… pazienza! Andrà meglio al prossimo turno.

        

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# 1
tutto dipende molto dall'eta' noi quasi anziani andiamo in vacanza per riposarci , rilassarci -i giovani vanno in vacanza per divertirsi
per la scelta del tipo di vacanza oltre che dal budget deve essere dettato da questo poi quello che viene dopo e' tutta una conseguenza. Se poi di base uno e' un rompiscatole lo e' sia nella vita normale che in vacanza
Di  evviva  (inviato il 08/08/2012 @ 08:22:53)

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