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Il guinzaglio troppo corto
Di BlackCat (del 15/03/2013 @ 09:55:46, in Parliamo di...)
“Primum vivere, deinde philosophari”: Abbiamo certamente perso la memoria storica se non ricordiamo il detto che è stata una regola di vita dei nostri padri. La mancanza di essenzialità pragmatica della classe politica sta uccidendo il Paese. Assistiamo attoniti, nonostante il messaggio venuto dalle urne, ad una prassi, appunto bocciata, che continua ad anteporre ottusamente principi a necessità diffuse. A parole sembra che tutti conoscano l’epidemia che si è diffusa in Europa ed in particolare nei Paesi del sud compreso il nostro, la carenza di lavoro, ma quanto alla medicina nessuno sembra disposto a somministrarla.
Prendiamo ad esempio il Patto di Stabilità che insieme al pareggio di bilancio, recentemente introdotto in Costituzione, costringono la Pubblica Amministrazione a non poter pagare i fornitori anche se hanno i soldi. Infatti grazie alle regole che ci siamo date per rispettare formalmente la disposizione, non vengono pagati i fornitori e si tengono i soldi sul conto in banca; ciò non fa emergere il debito che però esiste, e spesso determina il fallimento di aziende sane che hanno un conto patrimoniale attivo e quello finanziario passivo.
Per capirci è come se al nostro cane in giardino abbiamo lasciato la ciotola piena ma lo abbiamo legato con un guinzaglio troppo corto, la povera bestia nel tentativo di poter mangiare o si impiccherà o morirà di inedia.
Di questo meccanismo perverso,ottuso e ipocrita c’è chi trae un vantaggio, ed anche grosso: le banche. Infatti i poveri imprenditori non potendo reggere il credito nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, spesso sono costretti a venderlo alle banche per rientrare dalle esposizioni. L’operazione comporta un costo per l’imprenditore del 6% circa, mentre la banca che si può approvvigionare dalla BCE paga quel denaro il 2 % circa, con un guadagno secco del 4%. Se poi l’Ente pubblico non paga subito decorrono, a carico di quest’ultimo, gli interessi di mora del 5%. A ben vedere la banca senza fare nulla guadagna sia sul lavoro dell’impresa e sia sul ritardato pagamento che in ultima istanza ricade su noi cittadini. A noi sembra veramente stupida una simile regola imposta dall’egoistica paranoia teutonica. E’ il momento di dire basta, che senso ha profumarsi se non si dispone dei soldi per mangiare. Morire da indigenti profumati non ci interessa, meglio vivere decorosamente inodori.
A chiedere di cambiare questo principio, all’Europa, non può però essere chi della paranoia autoreferenziale ha fatto una religione. Chiusi in se stessi, quelli del Partito Democratico non riescono a vivere il senso profondo della politica che è principalmente mediazione per dare risposte ai concittadini. Precludersi aprioristicamente delle possibilità, anche se fossero solo strumentali, dichiarandosi non disponibili ad una collaborazione con il PDL non è trasparenza, è la conferma di una miopia conclamata e totale assenza di diplomazia politica. In una sola parola: non hanno capito niente di quello che i cittadini hanno detto con il voto. Non vogliono chiedere scusa e provvedere agli errori.
Allora ci chiediamo che senso ha insistere su un percorso al quale Grillo ha già detto di no?
Forse per tornare a votare, ma poi tanto non ascoltano la voce che viene dalle urne, presi come sono dalla loro sicumera. Dobbiamo convincerci che non sbagliano: sono diabolici!
        

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# 1
Esatto, vogliono di nuovo il voto, per di più con il porcellum che tutti, solo a parole, schifano. Che attori, metteranno in scena di nuovo una commedia già vista, parleranno di un paese che non esiste, faranno mirabolanti promesse impossibili da mantenere e scaricheranno le loro colpe sull'ennesimo personaggio di turno. Dopo, il nulla, come ora. Attenti, i forconi si preparano!!!!
Di  Anonimo  (inviato il 16/03/2013 @ 09:56:43)

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