I "Pofessori" sono cambiati, ma la musica è la Stessa!
Di Lupoalfeo (del 11/12/2011 @ 19:33:15, in Parliamo di...)
Avevamo manifestato qualche perplessità, nei giorni scorsi, sulle finalità di questo governo. Dalle prime mosse   sembra proprio che non fossero ingiustificate. Capiamo l’esigenza di fare cassa velocemente ma si poteva fare in modo meno raffazzonato tant’è che il criterio usato è riuscito a scontentare quasi tutti, meno Confindustria che si è vista confermare gli aiuti ed inoltre una riduzione dell’ IRAP.
Per i comuni cittadini invece una serie di aumenti: dalla vecchia ICI agli estimi catastali, dalla benzina al blocco delle rivalutazioni, su base Istat, delle pensioni  e via di questo passo.
Si era detto: però sono cominciate le riforme strutturali, via le province e adeguamento degli stipendi degli onorevoli alla media dei colleghi europei. Dopo qualche giorno scopriamo che l’abolizione delle province è rimandata  ad una legge dello Stato ad hoc e gli stipendi degli onorevoli non si possono toccare con una legge ordinaria, perché lesiva dell'autonomia delle Camere.
Certo potranno anche ripensarci, ma i “professori” hanno steccato l’attacco come dei comuni musicanti.
Al di la dell’odioso perdurare di privilegi per alcuni soggetti, lo sconcerto è che non servivano i professori per tassare in modo lineare, lo stesso metodo per cui  Tremonti è stato tanto criticato nel fare i tagli, i soliti contribuenti.
I tagli, le nuove tasse, i mancati adeguamenti, specie ai pensionati delle fasce più deboli, rischiano di aumentare la già corposa schiera dei nuovi poveri e deprimere irreparabilmente la boccheggiante economia.
Eppure questo governo si avvale di un ministro, Andrea Riccardi, la cui sensibilità verso queste tematiche dovrebbe essere una priorità, visto che è anche esponente di un’organizzazione impegnata nel sociale come la comunità di sant’Egidio, la quale proprio lo scorso 27 giugno ha presentato un rapporto sulle nuove povertà. Come mai non hanno pensato che il tutto poteva essere legato ad uno strumento come l’ISE già in vigore in Italia ed usato per accedere a benefici e riduzioni?
Se l’azione politica non è in grado di prevedere e guidare gli eventi ma si lascia condizionare da questi non se ne capisce l’utilità.
Il pacco bomba fatto pervenire ad Equitalia da parte di alcuni pazzi anarcoidi è preoccupante, non solo per l’azione in se ma piuttosto per l‘intima simpatia suscitata nel cuore di molti italiani che vedono in costoro il nuovo Robin Hood in grado di fare quello che loro fantasticano.
Attenzione rischiamo d’imboccare una strada molto pericolosa perché quando il peso fiscale diventa insopportabile, la pancia è vuota e prende il sopravvento sulla testa, mentre si continuano a mantenere i privilegi delle caste, ormai i veri padroni di questo Paese, niente è più scontato e tutto può succedere!