In Val di Susa l’ordine è stato: comportatevi pacificamente per smentire il Governo.

Resta il problema del danno economico alla Nazione se malaguratamente il collegamento con il resto di Europa a nord e con il continente africano a sud (TAV e Ponte sullo stretto) non saranno portati a termine e disgraziatamente le ingenti risorse europee stanziate, prenderanno un’altra strada.

L’Italia, che da tempo, è definita una portaerei protesa nel mediterraneo rischia di avere solo gli svantaggi, come gli sbarchi in Sicilia, mentre non beneficerà dei vantaggi , cioè essere la più economica e diretta via di transito tra i due continenti. Quale forza politica è disposta, oggi, ad intestarsi una tale scelta?

Nonostante le varianti al progetto, volute dalle Istituzioni in ascolto ai 20.000 valligiani recalcitranti,

restano ancora 500 ribelli di professione che come hanno dichiarato qualche giorno fa in una intervista al “La Stampa” : “Questa battaglia deve essere vinta con tutte le armi che abbiamo a disposizione”.

Che la protesta in Val di Susa non sia spontanea ma etero diretta e radiocomandata, lo dicono i precedenti episodi. Negli ultimi quattro mesi di disordini i denunciati sono stati 150, per lesioni e furti, gli arrestati 13. I fermati sono tutti professionisti dei disordini di piazza, la maggior parte di costoro proviene dall’area anarco- insurrezionalista, con decine di precedenti per reati contro l’ordine pubblico.

Tra i nomi nelle mani dei “servizi di intelligence” alcuni personaggi della galassia anarcoide piemontese e francese.

Non meraviglia che dopo i disordini organizzati e pianificati di piazza San Giovanni a Roma e in Val di Susa, fatto il conto dei danni, resta senza risposta una domanda: ma chi finanzia i terroristi nostrani?

Credo che presto tornerà in auge la favoletta dei servizi deviati, per irretire i giovani e giocare sulla loro pelle. Resta la speranza che questa ipotesi venga subito archiviata dal Presidente del Copasir (giudici permettendo) visto che proprio in questi giorni è finito sotto inchiesta, per una questione di passaggi gratuiti su aerei low cost , che ne minano l’autorevolezza e la permanenza nell'incarrico??

Ma siccome non ci sentiamo di escludere nulla se proprio si deve indagare, per favore, questa volta si cominci da fuori casa nostra.